Martino da Tours, soldato dell’esercito romano, che si ricorda principalmente per l’aneddoto del taglio del mantello, che offrì ad un mendicante infreddolito. Leggenda vuole che subito dopo, il cielo si rischiarò e la temperatura divenne mite: si cominciò così a parlare dell’estate di San Martino, che corrisponde a quel periodo autunnale in cui, dopo i primi freddi, si percepisce un relativo tepore. Martino viaggiò tra le città dell’impero per evangelizzare le popolazioni e diffondere i precetti del cristianesimo. In molte parti d’Italia, inoltre, i festeggiamenti in suo onore corrispondono tradizionalmente al cosiddetto “capodanno agricolo”, giorno in cui i contratti di lavoro nei campi concludevano e venivano contestualmente rinnovati, portando i contadini a trasferirsi da un podere all’altro. La tradizione recita inoltre che “A San Martino ogni mosto diventa vino”, in cantina si svolgono i primi travasi e le botti si aprono per assaggiare il vino nuovo.
Cuoca- custode: