« La verità è che nell'ordine c'è la noia frustrante dell'imposizione, mentre nel disordine c'è la fantasia esaltante della partecipazione »
(G. De Carlo, L'architettura della partecipazione, 1973)
TRE MACRO-INTERVENTI
L'articolata infrastrutturazione viaria dei Paduli è costituita da percorsi prevalentemente stretti, alcuni asfaltati altri ancora sterrati. In linea teorica tale reticolo consentirebbe un'accessibilità agevole, ma contestualmente labirintica e conosciuta solo da chi quotidianamente ha frequentato e frequenta tali zone.
Il progetto si inserisce all'interno dell'ASSE VII azione 7.2.1 e prevede tre interventi distinti:
il primo riguarda la realizzazione, il potenziamento e il completamento delle reti infrastrutturali per la mobilità lenta e sostenibile di connessione alla rete ecologica (reti verdi e blu) e agli interventi di rigenerazione dei centri urbani (attraverso la trasformazione dell'intero percorso in una "zona 30" garantendo un aumento della sicurezza stradale e una migliore convivenza tra mobilità veicolare e quella ciclopedonale), mediante:
A-l'introduzione di 7 dispositivi:
- Infocircle urbani;
- Infocircle agricoli;
- Infocircle porte del parco;
- Infocircle pietre miliari;
- Infocircle mappa;
- Infocircle contenuto;
che hanno la funzione di orientare e svelare il patrimonio paesaggistico del parco agricolo,
B-la messa in sicurezza dei sentieri interpoderali con finalità turistica, didattica e museale, infine, (2,6 Km circa su 6,5km).
C-il recupero di luoghi significativi da destinare a aree di sosta a servizio e supporto delle famiglie. (n.10 piazze porta del parco).
Il percorso si estende per circa 30 chilometri attraversando diversi tipi di paesaggio da quello agricolo e naturale (uliveti secolari, boschi di Quercie, gariga, canali, vore, masserie) a quello urbano e dei centri storici e si sviluppa lungo il collegamento che storicamente metteva in comunicazione Gallipoli a Otranto e longitudinalmente Lecce a Leuca (Via Vecchia di Lecce, Via delle Franite) connettendosi al sistema delle ciclovie area vasta 2010.
Il secondo intervento prevede un programma più generale di connessione immateriale volto alla realizzazione di un sistema aperto di informazioni e servizi dialoganti di supporto alla rete dei percorsi materiali, ai Laboratori Urbani "Bollenti Spiriti"
(Laboratorio Urbano delle Terre di Mezzo San Cassiano Botrugno Nociglia Surano Giuggianello, Laboratorio Urbano Agorà Maglie e Scorrano, Laboratorio Urbano Terre d'Oriente Muro Leccese), alle associazioni e alle amministrazioni.
Una rete, che si sviluppa lungo tutto il percorso, connessa a un portale, a servizio della comunità e del suo sviluppo. Uno spazio all'"aperto" e aperto, che al tempo stesso mette in rete e valorizza le testimonianze materiali e immateriali delle comunità e del suo ambiente; che le acquisisce, le conserva, le espone e, soprattutto, le comunica ai fini di studio, educazione.
Il terzo intervento prevede attività di partecipazione degli abitanti.
Infatti una quota di servizi del quadro economico sono previsti da assegnare tramite bando di evidenza pubblica per attività di partecipazione gestite dai Laboratori Urbani Bollenti Spiriti, dalle associazioni o raggruppamenti informali di cittadini per la promozione e implementazione delle attività di rigenerazione urbana come segnalato dal PIRT e in continuità con l'esperienza dei Laboratori Urbani realizzati fino al 2009. (Paduli 2005, Maledetti Paduli 2006, Super Paduli 2009)
Il progetto si inserisce all'interno dell'ASSE VII azione 7.2.1 e prevede tre interventi distinti:
il primo riguarda la realizzazione, il potenziamento e il completamento delle reti infrastrutturali per la mobilità lenta e sostenibile di connessione alla rete ecologica (reti verdi e blu) e agli interventi di rigenerazione dei centri urbani (attraverso la trasformazione dell'intero percorso in una "zona 30" garantendo un aumento della sicurezza stradale e una migliore convivenza tra mobilità veicolare e quella ciclopedonale), mediante:
A-l'introduzione di 7 dispositivi:
- Infocircle urbani;
- Infocircle agricoli;
- Infocircle porte del parco;
- Infocircle pietre miliari;
- Infocircle mappa;
- Infocircle contenuto;
che hanno la funzione di orientare e svelare il patrimonio paesaggistico del parco agricolo,
B-la messa in sicurezza dei sentieri interpoderali con finalità turistica, didattica e museale, infine, (2,6 Km circa su 6,5km).
C-il recupero di luoghi significativi da destinare a aree di sosta a servizio e supporto delle famiglie. (n.10 piazze porta del parco).
Il percorso si estende per circa 30 chilometri attraversando diversi tipi di paesaggio da quello agricolo e naturale (uliveti secolari, boschi di Quercie, gariga, canali, vore, masserie) a quello urbano e dei centri storici e si sviluppa lungo il collegamento che storicamente metteva in comunicazione Gallipoli a Otranto e longitudinalmente Lecce a Leuca (Via Vecchia di Lecce, Via delle Franite) connettendosi al sistema delle ciclovie area vasta 2010.
Il secondo intervento prevede un programma più generale di connessione immateriale volto alla realizzazione di un sistema aperto di informazioni e servizi dialoganti di supporto alla rete dei percorsi materiali, ai Laboratori Urbani "Bollenti Spiriti"
(Laboratorio Urbano delle Terre di Mezzo San Cassiano Botrugno Nociglia Surano Giuggianello, Laboratorio Urbano Agorà Maglie e Scorrano, Laboratorio Urbano Terre d'Oriente Muro Leccese), alle associazioni e alle amministrazioni.
Una rete, che si sviluppa lungo tutto il percorso, connessa a un portale, a servizio della comunità e del suo sviluppo. Uno spazio all'"aperto" e aperto, che al tempo stesso mette in rete e valorizza le testimonianze materiali e immateriali delle comunità e del suo ambiente; che le acquisisce, le conserva, le espone e, soprattutto, le comunica ai fini di studio, educazione.
Il terzo intervento prevede attività di partecipazione degli abitanti.
Infatti una quota di servizi del quadro economico sono previsti da assegnare tramite bando di evidenza pubblica per attività di partecipazione gestite dai Laboratori Urbani Bollenti Spiriti, dalle associazioni o raggruppamenti informali di cittadini per la promozione e implementazione delle attività di rigenerazione urbana come segnalato dal PIRT e in continuità con l'esperienza dei Laboratori Urbani realizzati fino al 2009. (Paduli 2005, Maledetti Paduli 2006, Super Paduli 2009)
TRE AZIONI
Visualizza Paduli db in una mappa di dimensioni maggiori
L'intervento, intende conferire nuovo impulso vitale al patrimonio ambientale, e si articola, in tre azioni chiave: " linee, punti e superfici".
L'idea di linea è suggerita dalla strada ciclopedonale, dal percorso pensato per la passeggiata, la corsa e il pattinaggio, tra la città e la campagna, in una sequenza di scenari antropici che va dai beni architettonici dei centri storici, fino ai lontani sentieri tra i maestosi uliveti, le masserie, i canali, le vore del Parco Agricolo Multifunzionale.
L'idea di punto si materializza nella sosta, possibile sia nei luoghi adibiti all'accoglienza e fruizione, all'interno dei centri urbani, in corrispondenza delle Porte del Parco dei Paduli, e lungo i percorsi in punti chiave dell'area agricola. A tal fine si è predisposto un complesso sistema di comunicazione e orientamento realizzato mediante l'installazione di varie tipologie di "infocircle" collocati nei centri urbani nei luoghi oggetto della rigenerazione, lungo i percorsi rurali; essi oltre a costituire i punti di accesso al portale della rete immateriale mediante dei qr-codes segnalano i luoghi di particolare interesse storico, architettonico e paesaggistico, consentendo di prendere per mano il visitatore introdurlo in una struttura narrativa che lo accompagna materialmente e immaterialmente dal centro abitato fino ai "Parchi Agricoli".
Le superfici, infine, si spiegano attraverso sia i 10 interventi di rigenerazione degli spazi aperti dei centri abitati facenti parte del PIRT, qui di seguito elencati:
1 Progetto: Progetto di una rete ecologica di interconnessione tra città e campagna. I° stralcio.
Comune: San Cassiano
Ambito di intervento 1: Centri urbani e reti infrastrutturali
Intervento: Risanamento, pedonalizzazione, valorizzazione e fruizione del patrimonio storico culturale, di Piazza Cito, Via Pisanelli, Via della Vittoria, Via e Largo Fosso.
2 Progetto: Rigenerare Botrugno. I° stralcio.
Comune: Botrugno
Ambito di intervento 1: Centri urbani e reti infrastrutturali
Intervento: Risanamento, pedonalizzazione, valorizzazione e fruizione del patrimonio storico culturale, del nucleo storico identificato da Piazza S.Oronzo, Piazza Guarini, e alcune corti pubbliche, e Via V. Veneto, Via Cavour, e un tratto di Via N. Sauro a completamento dell'area PIRP
3 Progetto: Rigenerazione urbana. I° stralcio.
Comune: Scorrano
Ambito di intervento 1: Centri urbani e reti infrastrutturali
Intervento: Risanamento, pedonalizzazione, valorizzazione e fruizione del patrimonio storico culturale, del Borgo degli Agostiniani (Via Agostiniani, Via Aragonesi e area circostante i frantoi ipogei).
4 Progetto: Rigenerazione urbana dell'ambito storicizzato. I° stralcio.
Comune: Maglie
Ambito di intervento 1: Centri urbani e reti infrastrutturali
Intervento: Risanamento, pedonalizzazione, valorizzazione e fruizione del patrimonio storico culturale, del nucleo storico identificato dall'area pubblica su cui insiste un frantoio tra Via Giannotta e Via Garzìa
5 Progetto: Percorsi di correlazione fra sistemi insediativi rurali e attrattori culturali e paesaggistici. I° stralcio.
Comune: Supersano
Ambito di intervento 1: Centri urbani e reti infrastrutturali
Intervento: Risanamento, pedonalizzazione, valorizzazione e fruizione del patrimonio storico culturale, paesaggistico e ambientale del nucleo storico identificato dal collegamento tra il museo del Bosco Belvedere ubicato nel centro storico nel Palazzo Manfredi e la Serra e le strade poderali di connessione con le Masserie presenti e l'area dei Paduli.
6 Progetto: Progetto di rigenerazione del centro urbano. I° stralcio.
Comune: Surano
Ambito di intervento 1: Centri urbani e reti infrastrutturali
Intervento: Risanamento, pedonalizzazione, valorizzazione e fruizione del patrimonio storico culturale, del nucleo storico identificato da Via San Rocco, parte di Via Marconi, parte di Via Cavour, Via Martiri d'Otranto, Via e Vico S.Nicola e parte di Via L. da Vinci.
7 Progetto: Tra ulivi e pietre – progetto di una rete ecologica di riconnessione tra città e campagna. I° stralcio..
Comune: Nociglia
Ambito di intervento 1: Centri urbani e reti infrastrutturali
Intervento: Risanamento, pedonalizzazione, valorizzazione e fruizione del patrimonio storico culturale, del nucleo storico identificato dall'isolato del Casale (Piazzale della Pace, Piazza Ruggeri, Piazza Episcopo e strade a corona)
8 Progetto: Rigenerazione urbana dell'ambito storicizzato. I° stralcio.
Comune: Sanarica
Ambito di intervento 1: Centri urbani e reti infrastrutturali
Intervento: Riqualificazione urbana del centro antico quale luogo per manifestazioni ed eventi.
9 Progetto: Rigenerazione urbana dell'ambito storicizzato. I° stralcio
Comune: Giuggianello
Ambito di intervento 1: Centri urbani e reti infrastrutturali
Intervento: Riqualificazione urbana del centro antico quale luogo per manifestazioni ed eventi.
10 Progetto: Rigenerazione urbana dell'ambito storicizzato. I° stralcio
Comune: MuroLeccese
Ambito di intervento 1: Centri urbani e reti infrastrutturali
Intervento: Pedonalizzazione e rigenerazione di Largo S. Marina
sia lungo i percorsi mediante l'individuazione e il recupero di 10 micro_piazze, spazi pubblici da adibire a Porte del Parco e a aree di sosta a servizio e supporto delle famiglie.
Oggetto del bando.
OBIETTIVI
Il progetto di una rete di interconnessione tra centri minori all'interno del Parco intreccia motivi di salvaguardia e tutela del territorio con la difesa di una funzione economica come quella agricola che ha segnato la storia dello sviluppo economico di quest'area; un progetto che tiene conto di una domanda sociale sempre più ampia, alla ricerca di spazi aperti, fruibili e ricchi di significativi valori culturali, il tutto in un contesto di area rurale svantaggiata rispetto ai due sistemi costieri.
Il progetto muove dall'intenzione quindi di "integrare" agli usi spontanei delle comunità, i servizi (Laboratori Urbani Bollenti Spiriti), le attività produttive legate all'agricoltura, l'architettura, la storia, la cultura popolare e il paesaggio in un unico piano di connessione.
Il percorso diventa il luogo dove si conservano, tutelano, raccolgono, divulgano e si rendono accessibili tutti i beni sia materiali (boschi, uliveti, cripte, masserie, piazze, spazi di servizio) che immateriali del territorio (racconti orali, ricerche di natura storica, archeologica, architettonica, antropologica, sociologica, agraria, prodotti all'interno dei Laboratori di partecipazione realizzati dal 2003-2009) proponendo così al fruitore un inedito percorso conoscitivo ragionato ed esplicativo.
INTERVENTI
Il progetto si sviluppa attraverso sei ordini di intervento:
- inforcircle TAVPROG00 nord e sud, PROG01,02,03,04:
Al cospetto della permanenza di due ordini di problemi, quello relativo alla efficacia comunicativa della segnaletica e quello relativo all'estetica dei media comunicativi, si è cercato attraverso una sperimentazione progettuale centrata sul tema della mappa, di indagare il suo duplice significato sia di contenitore, sia di contenuto, attraverso un processo di coinvolgimento e ascolto. Il contenitore: la mappa nel linguaggio di tutti i giorni è associata alla parola superficie, in essa è riposto nell'immaginario comune la funzione di supporto capace di contenere tutte quelle informazioni che sono utili per potersi orientare, stabilire la propria posizione, stabilire delle relazioni. Il contenuto: attraverso le storie, le memorie, le leggende, gli aneddoti, i saperi tutti, si è potuto costruire una mappa cognitiva e percettiva del territorio, nelle quali al dato tecnico, scientifico si è aggiunto un dato emozionale capace di rinnovare il senso e la profondità del territorio. Di seguito l'elenco delle varie tipologie di infocircle: 1_Infocircle urbani,
cilindro di diametro 140cm alto 25cm realizzato in pietra leccese, sollevato dal piano di calpestio mediante massetto di livellamento di spessore 5cm, completato sulla parte superiore da un piano di marmo in botticino della stessa forma (diam. 140cm) di spessore di 2cm, trattato sulla superficie superiore da una grafica fissata ai raggi UV, riportante il qr-code di connessione al portale e collocato nei centri urbani all'interno degli spazi pubblici oggetto della rigenerazione. Qta 10 nelle piazze + 3 collocati in prossimità delle stazioni ferroviarie di Maglie, Muro Leccese, Sanarica.
2_Infocircle porte del parco,
cilindro di diametro 140cm alto 50cm realizzato con conci di tufo, raccordato al terreno mediante un raggio di curvatura pari a r=25 cm rivestito in continuità con la pavimentazione in sampietrini 10x10x10cm in pietra di trani, completato sulla parte superiore da un piano di marmo in botticino della stessa forma (diam. 140cm) di spessore di 2cm, trattato sulla superficie superiore da una grafica fissata ai raggi UV, riportante il qr-code di connessione al portale e collocato nei centri urbani nelle micro-piazze Porte del Parco. all'interno degli spazi pubblici oggetto della rigenerazione. Qta 10
3_Infocircle pietre miliari
cilindro di diametro 25cm alto 80cm, 50cm fuori terra realizzato in pietra leccese, e una scanalato per una larghezza di 2cm, profondità 2cm e lunghezza 50cm, completato sulla parte superiore da un piano di marmo in botticino della stessa forma (diam. 25cm) di spessore di 2cm, trattato sulla superficie superiore da una grafica riportante tutte le specie botaniche del parco fissata ai raggi UV, , riportante il qr-code di connessione al portale e collocato lungo i percorsi extra-urbani, con distanze medie di uno ogni 500m. Qta 116
4_infocircle mappa
cilindro di diametro 70cm alto 25cm realizzato in pietra leccese, sollevato dal piano di calpestio mediante massetto di livellamento di spessore 5cm, completato sulla parte superiore da un piano di marmo in botticino della stessa forma (diam. 70cm) di spessore di 2cm, trattato sulla superficie superiore da una grafica fissata ai raggi UV, riportante il qr-code di connessione al portale e collocato in prossimità dei crocicchi dei percorsi extra-urbani. Qta 39
5_infocircle contenuto
cilindro di diametro 40cm alto 50cm realizzato in pietra leccese, sollevato dal piano di calpestio mediante massetto di livellamento di spessore 5cm, completato sulla parte superiore da un piano di marmo in botticino della stessa forma (diam. 40cm) di spessore di 2cm, trattato sulla superficie superiore da una grafica fissata ai raggi UV, riportante il qr-code di connessione al portale e collocato nei luoghi di maggiore interesse storico-architettonico-paesaggistico. Qta 48
6_infocircle agricoli
cilindro di diametro 140cm alto 25cm realizzato in pietra leccese, sollevato dal piano di calpestio mediante massetto di livellamento di spessore 5cm, completato sulla parte superiore da un piano di marmo in botticino della stessa forma (diam. 140cm) di spessore di 2cm, trattato sulla superficie superiore da una grafica fissata ai raggi UV, riportante il qr-code di connessione al portale e collocato lungo le are pubbliche di sosta extra urbane in area agricola. Qta 16
- porta del Parco TAV. PROG00 nord e sud -04-05-06
Nei Comuni di Maglie, Supersano, Botrugno, Surano, Scorrano, Nociglia, San Cassiano, Sanarica, Giuggianello, Muro Leccese Di particolare importanza riveste l'intervento all'imbocco dei sentieri che conducono ai "Paduli". Si tratta di punti panoramici, snodi stradali, spazi pubblici, che per loro natura paesistica o storica rivestono la connotazione di "Porta". Il progetto ha come obiettivo quello di enfatizzare il carattere paesaggistico e nello stesso tempo la sua dimensione di soglia (si lascia alle spalle la zona industriale, il centro abitato e ci si addentra in quello agricolo). Pur garantendo l'attraversamento veicolare, "Le Porte del Parco" si connotano come micro_spazi_pubblici, impreziositi da una pavimentazione in sampietrini 10x10x10cm di pietra di trani, dalla presenza di un dispositivo informativo Infocircle-porta (precedentemente descritto), e infine da una panchina tipo Contour mod.323 a due posti della Euroform, telaio zincato a fuoco con seduta in legno listellare in legno duro. Qta micro spazi pubblici n.10
- rifugio. Recupero di un fabbricato rurale per attività legate all'arte e al turismo. TAV.LE PROG00 nord e sud -07-08-09-10-11 Vicinale Campine, San Cassiano, F.17 p.lla40
Il progetto di recupero di una caseddha vuole essere prima di tutto l'occasione per sperimentare un modello "ecosostenibile" di tutela e valorizzazione di una micro-architettura agricola. Diversamente dalle case-rifugio che si trovano in numerosi paesi del Nord-Europa, come ad esempio l'esperienza delle treehouse diffuse anche in Toscana, i rifugi pensati per il parco dei Paduli sorgeranno all'interno di un'area produttiva. Queste case-opera, recuperate, e dotate di servizi saranno i luoghi privilegiati, per il turista che potrà vivere gli aspetti più significativi della vita rurale, dall'escursionismo alla produzione dell'olio d'oliva. Le lavorazioni prevedono uno scavo di sbancamento per una profondità di 40cm internamente all'edificio e esternamente per una larghezza di 50cm, per consentire la messa a dimora di materiale drenante lungo le pareti esterne e di cupolex (h25) internamente. Sarà prevista una muratura ex-novo e due tagli a forza sulle preesistenti murature, una per garantire l'apertura di una porta di accesso al nuovo wc, la seconda per aprire una finestra. Saranno ripristinate le murature a secco, ammalorate e mancanti. Le pareti esterne come quelle interne saranno intonacate a calce idraulica (s=3cm), e tinteggiate esternamente e internamente, comprese le travi e l'incannucciato del nuovo tetto. Su tutta l'area interna sarà effettuato un massetto di calcestruzzo con rete elettrosaldata, e finito con una pavimentazione in cocciopesto di h=7cm comprensiva di rete elettrosaldata e zincata. Su quella esterna e dentro l'ovile sarà effettuato un magrone di livellamento sul materiale drenante e completato con l'installazione di una pavimentazione in pietra leccese. E' prevista l'installazione di un nuovo tetto secondo la tecnologia tradizionale di travi primarie e secondarie in abete, incannucciato con canne primarie da diam. 3cm e secondarie di diam. 2cm, completo di manto di argilla a impermeabilizzare il tutto e finito con embrici della tipologia tradizionale. Il caminetto, preesistente sarà restaurato e rivestito in pietra leccese dello spessore di 10cm. La parte impiantistica è stata concepita per rendere autosufficiente tutta l'abitazione. Infatti per l'impianto idrico è prevista una cisterna nella quale è auspicabile la raccolta dell'acqua piovana, e un pannello termico per l'acqua calda mentre per l'impianto elettrico è stato predisposto un generatore eolico. Seppur nell'intenzione il progetto di recupero ha come obbiettivo quello di sfruttare le più moderne tecnologie in termini ecologici e energetici (tipo fitodepurazione delle acque nere, approvvigionamento idrico, materiali e tecnologie bioedili, ecc), ma l'esiguità delle risorse hanno imposto scelte più convenzionali come la fossa himoff, per lo smaltimento, ecc. Generatore di energia rinnovabile. Eolosfera (tipo modello Vincitore di Principi Attivi) Fornitura e posa in opera di micro-generatore ad energia eolica ad asse verticale comprensivo di palo in acciaio zincato e relativa struttura in fondazione, microturbina eolica composta da alternatore a magneti permanenti con doppio rotore e statore e da struttura rotante in profilati di alluminio saldato e verniciato. Il tutto alloggiato su doppio cuscinetto di idonea portata. Sono compresi, accumulatore a 12 V, Regolatore di carica 12 V, interruttore crepuscolare, regolatore di intensità luminosa, inverter e contenitore stradale tipo Conchiglia posto alla base del Palo. Ivi compresi gli oneri per il trasporto e il montaggio sul posto a perfetta regola d'arte. Potenza non inferiore a 300 W/h.
- strade interpoderali (TAV.LE PROG00 nord e sud E PROG12)
Il progetto prevede la messa in sicurezza di alcuni tratturi in particolare lungo la Gallipoli-Otranto. L'intervento prevede la sistemazione delle sedi dei tratturi con le necessarie opere di scavo e sbancamento, la pulizia, l'estirpazione di erbe e cespugli, il livellamento del piano. La formazione di rilevati, ove necessario, con idonei materiali, oppurtunamente compattati, provenienti dalle cave di prestito, compresa la sitemazione delle scarpate, la profilatura delle banchine e dei cigli. Infine, la posa di uno strato stabilizzante in polvere da miscelare in sito utilizzato per la stabilizzazione di strade bianche, particolarmente indicato per percorsi turistici, piste ciclabili. Il materiale non deve consentire alcuna alterazione cromatica delle terre stabilizzate e minimizzare l'impatto ambientale. L'obbiettivo dell'intervento di recupero era quello di sfruttare le più moderne tecnologie e materiali in termini ecologici (composti stabilizzanti ecocompatibili, materiali e tecnologie bioedili, aderenza cromatica al paesaggio, ecc), e interessare la maggior estensione possibile delle strade interessate dal percorso, ma l'esiguità delle risorse hanno imposto scelte di qualità convenzionali e di quantità, riducendo notevolmente le aree che hanno bisogno di un intervento. Le lavorazioni prevedono il decespugliamento, la fornitura e posa in opera di misto granulare stabilizzato con legante naturale Touo Venant, per fondazione o sottofondazione stradale, con granulometria corrispondente alle norme di capitolato compreso fornitura, vagliatura, stesa a strati, umidificazione, compattazione con rullo compressore, fino al 95% della densità AASHO, compreso ogni altro onere o magistero per dare il lavoro compiuto a regola d'arte, misurato in cumuli o su automezzi tarati, in opera anche in fasce di larghezza minima. Infine la fornitura e posa in opera di conglomerato bituminoso semichiuso (binder) per strato di collegamento costituito da graniglia 5-15 mm agglomerata a caldo con bitume puro nella misura 4,5-5,5% sul peso del conglomerato, steso con vibrofinitrice previa umettatura del piano di posa con emulsione bituminosa e cilindrato con rullo del peso di 5-10 tonnellate. Misurato in metri cubi, messo in opera anche in fasce di larghezza minima, e dello spessore di cm. 6 allo stato compresso. Qta mq 9.284
- inforcircle TAVPROG00 nord e sud, PROG01,02,03,04:
Al cospetto della permanenza di due ordini di problemi, quello relativo alla efficacia comunicativa della segnaletica e quello relativo all'estetica dei media comunicativi, si è cercato attraverso una sperimentazione progettuale centrata sul tema della mappa, di indagare il suo duplice significato sia di contenitore, sia di contenuto, attraverso un processo di coinvolgimento e ascolto. Il contenitore: la mappa nel linguaggio di tutti i giorni è associata alla parola superficie, in essa è riposto nell'immaginario comune la funzione di supporto capace di contenere tutte quelle informazioni che sono utili per potersi orientare, stabilire la propria posizione, stabilire delle relazioni. Il contenuto: attraverso le storie, le memorie, le leggende, gli aneddoti, i saperi tutti, si è potuto costruire una mappa cognitiva e percettiva del territorio, nelle quali al dato tecnico, scientifico si è aggiunto un dato emozionale capace di rinnovare il senso e la profondità del territorio. Di seguito l'elenco delle varie tipologie di infocircle: 1_Infocircle urbani,
cilindro di diametro 140cm alto 25cm realizzato in pietra leccese, sollevato dal piano di calpestio mediante massetto di livellamento di spessore 5cm, completato sulla parte superiore da un piano di marmo in botticino della stessa forma (diam. 140cm) di spessore di 2cm, trattato sulla superficie superiore da una grafica fissata ai raggi UV, riportante il qr-code di connessione al portale e collocato nei centri urbani all'interno degli spazi pubblici oggetto della rigenerazione. Qta 10 nelle piazze + 3 collocati in prossimità delle stazioni ferroviarie di Maglie, Muro Leccese, Sanarica.
2_Infocircle porte del parco,
cilindro di diametro 140cm alto 50cm realizzato con conci di tufo, raccordato al terreno mediante un raggio di curvatura pari a r=25 cm rivestito in continuità con la pavimentazione in sampietrini 10x10x10cm in pietra di trani, completato sulla parte superiore da un piano di marmo in botticino della stessa forma (diam. 140cm) di spessore di 2cm, trattato sulla superficie superiore da una grafica fissata ai raggi UV, riportante il qr-code di connessione al portale e collocato nei centri urbani nelle micro-piazze Porte del Parco. all'interno degli spazi pubblici oggetto della rigenerazione. Qta 10
3_Infocircle pietre miliari
cilindro di diametro 25cm alto 80cm, 50cm fuori terra realizzato in pietra leccese, e una scanalato per una larghezza di 2cm, profondità 2cm e lunghezza 50cm, completato sulla parte superiore da un piano di marmo in botticino della stessa forma (diam. 25cm) di spessore di 2cm, trattato sulla superficie superiore da una grafica riportante tutte le specie botaniche del parco fissata ai raggi UV, , riportante il qr-code di connessione al portale e collocato lungo i percorsi extra-urbani, con distanze medie di uno ogni 500m. Qta 116
4_infocircle mappa
cilindro di diametro 70cm alto 25cm realizzato in pietra leccese, sollevato dal piano di calpestio mediante massetto di livellamento di spessore 5cm, completato sulla parte superiore da un piano di marmo in botticino della stessa forma (diam. 70cm) di spessore di 2cm, trattato sulla superficie superiore da una grafica fissata ai raggi UV, riportante il qr-code di connessione al portale e collocato in prossimità dei crocicchi dei percorsi extra-urbani. Qta 39
5_infocircle contenuto
cilindro di diametro 40cm alto 50cm realizzato in pietra leccese, sollevato dal piano di calpestio mediante massetto di livellamento di spessore 5cm, completato sulla parte superiore da un piano di marmo in botticino della stessa forma (diam. 40cm) di spessore di 2cm, trattato sulla superficie superiore da una grafica fissata ai raggi UV, riportante il qr-code di connessione al portale e collocato nei luoghi di maggiore interesse storico-architettonico-paesaggistico. Qta 48
6_infocircle agricoli
cilindro di diametro 140cm alto 25cm realizzato in pietra leccese, sollevato dal piano di calpestio mediante massetto di livellamento di spessore 5cm, completato sulla parte superiore da un piano di marmo in botticino della stessa forma (diam. 140cm) di spessore di 2cm, trattato sulla superficie superiore da una grafica fissata ai raggi UV, riportante il qr-code di connessione al portale e collocato lungo le are pubbliche di sosta extra urbane in area agricola. Qta 16
- porta del Parco TAV. PROG00 nord e sud -04-05-06
Nei Comuni di Maglie, Supersano, Botrugno, Surano, Scorrano, Nociglia, San Cassiano, Sanarica, Giuggianello, Muro Leccese Di particolare importanza riveste l'intervento all'imbocco dei sentieri che conducono ai "Paduli". Si tratta di punti panoramici, snodi stradali, spazi pubblici, che per loro natura paesistica o storica rivestono la connotazione di "Porta". Il progetto ha come obiettivo quello di enfatizzare il carattere paesaggistico e nello stesso tempo la sua dimensione di soglia (si lascia alle spalle la zona industriale, il centro abitato e ci si addentra in quello agricolo). Pur garantendo l'attraversamento veicolare, "Le Porte del Parco" si connotano come micro_spazi_pubblici, impreziositi da una pavimentazione in sampietrini 10x10x10cm di pietra di trani, dalla presenza di un dispositivo informativo Infocircle-porta (precedentemente descritto), e infine da una panchina tipo Contour mod.323 a due posti della Euroform, telaio zincato a fuoco con seduta in legno listellare in legno duro. Qta micro spazi pubblici n.10
- rifugio. Recupero di un fabbricato rurale per attività legate all'arte e al turismo. TAV.LE PROG00 nord e sud -07-08-09-10-11 Vicinale Campine, San Cassiano, F.17 p.lla40
Il progetto di recupero di una caseddha vuole essere prima di tutto l'occasione per sperimentare un modello "ecosostenibile" di tutela e valorizzazione di una micro-architettura agricola. Diversamente dalle case-rifugio che si trovano in numerosi paesi del Nord-Europa, come ad esempio l'esperienza delle treehouse diffuse anche in Toscana, i rifugi pensati per il parco dei Paduli sorgeranno all'interno di un'area produttiva. Queste case-opera, recuperate, e dotate di servizi saranno i luoghi privilegiati, per il turista che potrà vivere gli aspetti più significativi della vita rurale, dall'escursionismo alla produzione dell'olio d'oliva. Le lavorazioni prevedono uno scavo di sbancamento per una profondità di 40cm internamente all'edificio e esternamente per una larghezza di 50cm, per consentire la messa a dimora di materiale drenante lungo le pareti esterne e di cupolex (h25) internamente. Sarà prevista una muratura ex-novo e due tagli a forza sulle preesistenti murature, una per garantire l'apertura di una porta di accesso al nuovo wc, la seconda per aprire una finestra. Saranno ripristinate le murature a secco, ammalorate e mancanti. Le pareti esterne come quelle interne saranno intonacate a calce idraulica (s=3cm), e tinteggiate esternamente e internamente, comprese le travi e l'incannucciato del nuovo tetto. Su tutta l'area interna sarà effettuato un massetto di calcestruzzo con rete elettrosaldata, e finito con una pavimentazione in cocciopesto di h=7cm comprensiva di rete elettrosaldata e zincata. Su quella esterna e dentro l'ovile sarà effettuato un magrone di livellamento sul materiale drenante e completato con l'installazione di una pavimentazione in pietra leccese. E' prevista l'installazione di un nuovo tetto secondo la tecnologia tradizionale di travi primarie e secondarie in abete, incannucciato con canne primarie da diam. 3cm e secondarie di diam. 2cm, completo di manto di argilla a impermeabilizzare il tutto e finito con embrici della tipologia tradizionale. Il caminetto, preesistente sarà restaurato e rivestito in pietra leccese dello spessore di 10cm. La parte impiantistica è stata concepita per rendere autosufficiente tutta l'abitazione. Infatti per l'impianto idrico è prevista una cisterna nella quale è auspicabile la raccolta dell'acqua piovana, e un pannello termico per l'acqua calda mentre per l'impianto elettrico è stato predisposto un generatore eolico. Seppur nell'intenzione il progetto di recupero ha come obbiettivo quello di sfruttare le più moderne tecnologie in termini ecologici e energetici (tipo fitodepurazione delle acque nere, approvvigionamento idrico, materiali e tecnologie bioedili, ecc), ma l'esiguità delle risorse hanno imposto scelte più convenzionali come la fossa himoff, per lo smaltimento, ecc. Generatore di energia rinnovabile. Eolosfera (tipo modello Vincitore di Principi Attivi) Fornitura e posa in opera di micro-generatore ad energia eolica ad asse verticale comprensivo di palo in acciaio zincato e relativa struttura in fondazione, microturbina eolica composta da alternatore a magneti permanenti con doppio rotore e statore e da struttura rotante in profilati di alluminio saldato e verniciato. Il tutto alloggiato su doppio cuscinetto di idonea portata. Sono compresi, accumulatore a 12 V, Regolatore di carica 12 V, interruttore crepuscolare, regolatore di intensità luminosa, inverter e contenitore stradale tipo Conchiglia posto alla base del Palo. Ivi compresi gli oneri per il trasporto e il montaggio sul posto a perfetta regola d'arte. Potenza non inferiore a 300 W/h.
- strade interpoderali (TAV.LE PROG00 nord e sud E PROG12)
Il progetto prevede la messa in sicurezza di alcuni tratturi in particolare lungo la Gallipoli-Otranto. L'intervento prevede la sistemazione delle sedi dei tratturi con le necessarie opere di scavo e sbancamento, la pulizia, l'estirpazione di erbe e cespugli, il livellamento del piano. La formazione di rilevati, ove necessario, con idonei materiali, oppurtunamente compattati, provenienti dalle cave di prestito, compresa la sitemazione delle scarpate, la profilatura delle banchine e dei cigli. Infine, la posa di uno strato stabilizzante in polvere da miscelare in sito utilizzato per la stabilizzazione di strade bianche, particolarmente indicato per percorsi turistici, piste ciclabili. Il materiale non deve consentire alcuna alterazione cromatica delle terre stabilizzate e minimizzare l'impatto ambientale. L'obbiettivo dell'intervento di recupero era quello di sfruttare le più moderne tecnologie e materiali in termini ecologici (composti stabilizzanti ecocompatibili, materiali e tecnologie bioedili, aderenza cromatica al paesaggio, ecc), e interessare la maggior estensione possibile delle strade interessate dal percorso, ma l'esiguità delle risorse hanno imposto scelte di qualità convenzionali e di quantità, riducendo notevolmente le aree che hanno bisogno di un intervento. Le lavorazioni prevedono il decespugliamento, la fornitura e posa in opera di misto granulare stabilizzato con legante naturale Touo Venant, per fondazione o sottofondazione stradale, con granulometria corrispondente alle norme di capitolato compreso fornitura, vagliatura, stesa a strati, umidificazione, compattazione con rullo compressore, fino al 95% della densità AASHO, compreso ogni altro onere o magistero per dare il lavoro compiuto a regola d'arte, misurato in cumuli o su automezzi tarati, in opera anche in fasce di larghezza minima. Infine la fornitura e posa in opera di conglomerato bituminoso semichiuso (binder) per strato di collegamento costituito da graniglia 5-15 mm agglomerata a caldo con bitume puro nella misura 4,5-5,5% sul peso del conglomerato, steso con vibrofinitrice previa umettatura del piano di posa con emulsione bituminosa e cilindrato con rullo del peso di 5-10 tonnellate. Misurato in metri cubi, messo in opera anche in fasce di larghezza minima, e dello spessore di cm. 6 allo stato compresso. Qta mq 9.284